Come sarà la Connected Mobility del futuro? Il ruolo di IoT e infrastrutture intelligenti

Quali scenari, quali investimenti e soprattutto quali strategie nel rapporto tra pubblico e privato per disegnare la Smart Mobility del prossimo futuro. Un incontro-dibattito con il Gianpiero Mastinu, Professore Ordinario del Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano

Pubblicato il 15 Nov 2016

Giampiero Mastinu, Ordinario di Costruzione di Veicoli al Politecnico di Milano, dipartimento di Meccanica

Giampiero Mastinu, Ordinario di Costruzione di Veicoli al Politecnico di Milano, dipartimento di Meccanica

La Connected Mobility è oggi con la Smart Building, l’Industry 4.0 e la Smart Agrifood uno dei fenomeni che promettono di cambiare in profondità il nostro rapporto con il lavoro, con gli ambienti che ci circondano e con la filiera agroalimentare. La Connected Mobility è poi alla base dei progetti di Smart Mobility ed è un tassello fondamentale dei grandi progetti di Smart City e di PA 4.0 e gioca un ruolo fondamentale nel determinare la qualità della vita dei cittadini ma anche la competitività delle imprese in setori come la logistica, il retail, il turismo e tanti altri.

Segnaliamo a questo proposito l’incontro dibattito Connected Mobility – Infrastrutture intelligenti e sicure per la mobilità del futuro sul ruolo dei principali attori coinvolti nella Connected Mobility del futuro come le aziende di trasporti, il mondo automotive, la PA, le Istituzioni e le startup.
L’incontro vede la partecipazione del Professor Gianpiero Mastinu, Professore Ordinario del Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano e la moderazione di Gildo Campesato, Direttore Responsabile di CorCom

Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento contattare sara.recanatini@digital4.biz

Giampiero Mastinu sottolinea a Internet4Things le grandi sfide della mobilità dei prossimi anni nell’ambito della mobilità terrestre, nell’ambito dei trasporti stradali, ferroviari e sulle vie d’acqua, sia per quanto riguarda le persone e le merci.

Il confronto che animerà il dibattito comprenderà i temi che stanno alla base del Progetto Nazionale Merci. Un argomento questo che come risulta evidente impatta direttamente sulla competitività delle imprese e che è chiamato a rispondere alla crescente domanda di efficienza e di sicurezza che arriva sia dal mondo delle imprese sia dal sociale.

In questo scenario il Progetto Nazionale Merci guarda a una gestione “logica” del trasporto con una visione in “nodi” e in “archi” e con una lettura degli spostamenti che punta a gestire le grandi distanze relative agli “archi” su vettori che attengono al mondo ferroviario o alle navi per poi aggiungere una gestione più flessibile di quello che può essere definito come “ultimo miglio”.

In questo scenario la dematerializzazione e la digitalizzazione giocano un ruolo assolutamente centrale e come Mastinu mette in evidenza emerge il grande tema della “Governance” dei dati, delle informazioni e degli attori. Le opportunità sono davvero tante, e mettono in linea una filiera complessa e ricca di competenze, ma necessitano di un importantissimo lavoro in termini di governance.

L’evento Connected Mobility – Infrastrutture intelligenti e sicure per la mobilità del futuro si pone anche lo scopo di affrontare questi temi, ma anche e soprattuto di capire quale ruolo è destinato a svolgere l’Internet of Things in questo scenario. Lo sviluppo dell’IoT permette innanzitutto e soprattutto di dare vita progetti che consegnano alle impree e alle Pubbliche Amministrazioni delle possibilità di monitoraggio un tempo impensabili. Pensiamo alle tematiche legate al controllo in viaggio dei trasporti relativi a merci pericolose o pensiamo anche alle tematiche legate allo stesso pedaggio autostradale che potrebbe non essere più legato allla sola rilevazione della presenza sulla rete autostradale, ma anche all’effettivo utilizzo della rete, nella prospettiva ormai tradizionale dell’IoT ce può essere sintetizzata nell’assunto “Si paga quello che si usa“.

Mastinu rileva poi il tema centrale ed efftivamente strategico che pone l’IoT a “cavallo” tra il prodotto e il processo. L’IoT nell’ambito dei processi dell’Industria 4.0 serve per dare efficienza e per dare al prodotto o al singolo componente quella intelligenza necessaria per far svolgere a tutta la produzione le azioni più appropriate per migliorare tutti i processi di produzione. In altre parole l’intelligenza sul prodotto consente la effettiva integrazione del prodotto in tutte le fasi del processo di produzione, a prescindere dal luogo fisico in cui si svolge. Uscito dal processo di produzione il prodotto entra nel mercato ed entra in un altro processo, vale a dire quello nel quale è parte attiva nella produzione di altri prodotti o nella erogazione di servizi e qui l’intelligenza IoT è destinata a svolgere un ruolo sempre più strategico, tale da permettere di ridisegnare gli stessi modelli di business di imprese e società di servizi.

Nel campo della mobilità l’IoT (intesa come intelligenza “embedded” nei veicoli o nei componenti dei veicoli) permette di attivare a tutti gli effetti progetti e servizi di smart mobility sfruttando per l’appunto l’intelligenza e le infomazioni che arrivano dai veicoli (auto, vetture e motrici ferroviarie, veicoli per il trasporto merci etc etc).

Mastinu tiene a sottolineare l’importanza  che gioca l’industria automotive italiana in questo scenario e che è importante temere nella massima considerazione. Se è vero che la “manifattura tedesca” è in grado di produrre un numero decisamente maggiore di veicoli rispetto all’industria italiana è altrettanto e soprattutto vero che sono le imprese dell’automotive e dell’IoT italiana (del distretto lombardo in particolare) a produrre qualcosa come il 70-80% della componentistica che “mette in movimento” i veicoli prodoti in Europa.

Per Mastinu passa anche da questo valore il grande vantaggio competitivo che le imprese italiane, ma è anche una opportunità in più per chi sta lavorando ai progetti e ai piani legati alla Connected Mobility. E’ un “cerchio” strategico che si può aprire e chiudere in Italia consegnando al nostro paese un reale vantaggio competitivo nel momento in cui disegna, progetta e realizza componenti di veicoli con una intelligenza che serve per accompagnarli e guidarli in tutti i processi dell’Industry 4.0, ma che poi a bordo sono nella condizione di monitorare la mobilità quando il veicolo è in esercizio e sono in grado di fornire dati e informazioni sia sul veicolo stesso (ad esempio per la predictive maintenance) sia per la gestione di processi legati alla mobilità.

Il passaggio da questa fase a quella caratterizzata dai self driving vehicle o agli almost” autonomous vehicles è determinante sia per la Smart Mobility del futuro sia per l’industria automobilitica.

Il grande tema che va affrontato con la Connected Mobility è poi quello delle infrastrutture, l’IoT permette di “seminare” intelligenza, vale dire dati e informazioni che permettono di vivere la vera realtà dei servizi pubblici e della viabilità; che permettono di conoscerne con precisione chirurgica le criticità e consentono infine di valutare e testare possibili soluzioni. Noi stessi peraltro, grazie all’intelligenza digitale che ci accompagna (SmartPhone, wearable ad esempio) siamo nello stesso tempo una fonte di dati e un veicolo di informazioni e possiamo contribuire direttamente o indirettamente al miglioramento dei servizi.

, come abbiamo visto,  fonte straordinaria di informazioni, dati e conoscenza e dunque infrastrutture per far viaggiare questi dati e per analizzarli, ponderarne il valore e la consistenza in termini di rappresentazione della realtà, per poi passare all’azione. Magari ancora una volta con apparati IoT che oltre a svolgere il ruolo di “sensori” possono abilitare all’azione, come nel caso di semafori, di segnalazioni legate alla viabilità, per la gestione dei carichi sulle vetture per treni e metropolitane.

Ma i temi della Connected Mobility investono anche infrastrutture un tempo rigidamente separate dalla tecnologia per la mobilità in senso stretto. I Pagamenti Digitali si stanno affermando sempre di più come un prezioso veicolo per l’efficientamento dei servizi. Il digital ticketing è un asset fondamentale per lo sviluppo della Smart Mobility. Il pagamenti in digitale dei titoli di trasporto permette di gestire con maggior semplicità e velocità il tema dell’acquisto e dell’utilizzo del “biglietto”, permette di sviluppare nuove forme di antagonismo all’atavico problema dell’evasione tariffaria e non ultimo consegna ai gestori dei servizi uno straordinario patrimonio di dati e informazioni per sviluppare nuove forme di ingaggio con gli utenti e nuove modalità di gestione. Un esempio in questo senso arriva dalla flessibilità tariffaria (costi più alti nelle ore di punta e prezzi agevolati in altri orari per incoraggiare la distribuzione dei carichi di viaggio).

Come risulta evidente la Connected Mobility investe una serie di scenari che devono essere affrontati sia per quanto attiene il tema degli investimenti, delle tecnologie e del rapporto tra Pubblico e Privato e in questo senso si colloca l’incontro dibattito Connected Mobility – Infrastrutture intelligenti e sicure per la mobilità del futuro che si terrà a Milano, mercoledi 30 novembre alle ore 17 presso Deus Cafè in Via Thaon di Revel, 3

Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento 

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