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Pagamenti da cellulare al via

Le numerose inziative avviate in Italia negli ultimi due mesi fanno ben sperare per il 2012

Pubblicato il 01 Gen 2012

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Il 2011 è stato un anno di grande fermento per il Mobile
Payment. Le numerose iniziative in corso fanno ben sperare per un
futuro decollo dei servizi, superando l’impasse in cui il
settore si trova ormai da qualche anno. I progetti attivi
oggi in Italia riguardano prevalentemente il Remote
Payment
, ovvero quei servizi che permettono di
effettuare un pagamento a distanza tramite la rete cellulare (per
esempio inviando un Sms o utilizzando un’App, magari per
pagare un parcheggio o ricaricare la smart card del digitale
terrestre), mentre ancora stenta a decollare il Proximity
Payment, per cui il pagamento viene effettuato in prossimità,
avvicinando il telefonino ad un POS abilitato, grazie in
particolare alla tecnologia NFC.


Le iniziative italiane


La piattaforma del consorzio Movincom, che ha iniziato a operare
nei mesi scorsi, continua a raccogliere consensi: anche se è
ancora presto per parlare di risultati in termini di numero di
utenti e transazioni effettuate, si rileva un sostanziale
interesse da parte degli esercenti, che aderiscono in numero
sempre maggiore. Anche le Telco italiane si sono riunite in un
consorzio chiamato Mobile Pay, fenomeno interessante alla luce
dell’eterna rivalità e competizione che le ha storicamente
contrapposte. L’obiettivo è la creazione di una
piattaforma unica per i pagamenti via Mobile
che è al
momento disponibile per i soli beni digitali, ma che nel futuro
non è escluso possa essere estesa ad altri prodotti e
servizi.


Nell’attesa che si diffondano i cellulari dotati di
tecnologia NFC e i POS Contactless che li supportano,
l’offerta (al momento Banca Sella, Auriga e BeMoov) sta
sperimentando nuove soluzioni che permettono al mondo Remote e a
quello Proximity di avvicinarsi attraverso l’utilizzo di
soluzioni come i QRcode. Questo sistema permette infatti di
acquistare in un contesto di prossimità attivando il pagamento
attraverso un QR code da inquadrare con la fotocamera del proprio
smartphone.


Il Proximity Payment


Come accennato, nel nostro Paese il Proximity Payment è ancora
in una fase embrionale e si limita ad alcune sperimentazioni
avviate in ambiti territoriali ristretti. Le iniziative in questa
fase rivestono soprattutto la funzione di andare a creare la base
infrastrutturale e di educare i consumatori in vista di uno
sviluppo futuro. Tra i progetti avviati in questo ambito si
segnala Paypass a Milano, progetto di carte di pagamento
contactless per il quale sono già stati installati qualche
migliaio di POS Contactless attivi presso gli esercenti che hanno
aderito all’iniziativa, e, sempre a Milano, il progetto
lanciato dall’azienda dei trasporti ATM in collaborazione
con Telecom Italia, che permette di pagare l’abbonamento ai
trasporti pubblici con Paypal su un sito ottimizzato per Mobile e
quindi di accedere ai mezzi semplicemente avvicinando il telefono
ai tornelli. Va segnalata anche la sperimentazione avviata a fine
anno da Intesa Sanpaolo, chiamata Move and Pay e basata su
cellulari NFC forniti da Samsung.


Il panorama internazionale


Nel panorama internazionale esistono diversi esempi
nell’ambito del Proximity Payment, come Google Wallet negli
Stati Uniti, il cui lancio è stato strillato sulle prime pagine
dei principali quotidiani. Si tratta di un borsellino elettronico
che permette di associare la propria carta di credito al
telefonino e quindi di effettuare pagamenti Contactless
sfruttando la tecnologia NFC presso gli esercenti che aderiscono
al circuito. In diversi altri Paesi sono stati inoltre
annunciati accordi di collaborazione tra le Telco con
l’obiettivo di creare piattaforme
interoperabili
per il Proximity Payment, come è avvenuto in
Spagna, in Polonia, in Danimarca, in Germania, in Inghilterra, in
Olanda e negli Stati Uniti.

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